Riconoscere la violenza

Diverse forme di violenza domestica

La violenza può assumere diverse forme, in questa pagina troverai un’introduzione sui differenti tipi di abuso e come affrontarli. Tieni a mente che questi sono solamente consigli, non ci sono ricette uniche per tutte le situazioni o un modo univoco per approcciarsi ai problemi. Ti consigliamo di rivolgerti ad un Centro Antiviolenza, dove sarai ascoltata e supportata nelle scelte, senza mai subire giudizi o forzature della tua volontà.

Abuso psicologico

L’abuso psicologico è soprattutto perpetuato verbalmente: dallo svilimento alla denigrazione, dai rimproveri alle grida e alle umiliazioni. Solitamente prevede: intimidazioni, minacce, instillazione del senso di colpa, isolamento e atteggiamento controllante.

La gravità di questo tipo di violenza non è proporzionale ai singoli gesti ma al tipo di contesto che viene a generarsi. Ad esempio la situazione di oppressione potrebbe essere talmente forte da non rendere necessarie le urla dell’abusante. Si può essere terrorizzate al punto di agire in modo estremamente autocensurato; questo può ridurre le occasioni di scontro diretto, ma ciò non significa che l’entità della violenza sia minore. In questo caso il livello esplicito è solo reso non necessario: le richieste vengono appagate prima ancora di essere formulate grazie a un continuo sforzo mentale per anticipare le esigenze dell’altra persona. Questo tipo di situazione implica uno stato di ansia incessante, anche perché il partner troverà comunque dei pretesti per aggredire arbitrariamente.

COME AFFRONTARE L’ABUSO PSICOLOGICO

A prescindere dalla durata dell’abuso e dalla sua natura (psicologica, sessuale e/o fisica), una relazione violenta può mettere in forte crisi la fiducia in se stesse e nelle altre persone. I tempi e le modalità per affrontare le difficoltà e superare i traumi cambiano a seconda di tantissime variabili, non ci sono passaggi da eseguire meccanicamente ma scelte e percorsi individuali di elaborazione da affrontare.

Le donne che subiscono violenza attraversano momenti di profonda vulnerabilità proprio per le insicurezze instillate in loro nel corso della relazione.

Anche se tutte le relazioni violente presentano gli stessi caratteri, e proprio per questo sono identificabili in quanto tali, lo stato d’animo, i sentimenti e le reazioni delle donne che le vivono possono variare sensibilmente, ad esempio: si può interrompere bruscamente il rapporto e decidere di non voler più avere nulla a che fare col partner; si può rimanere in una situazione confusa di allontanamenti e riappacificazioni; si può provare rabbia vendicativa o disperazione annichilente. Sicuramente continuare o meno ad avere una relazione a sfondo abusivo e/o continuare ad essere in contatto con l’abusante sono elementi che fanno la differenza; come lo è la necessità di continuare a parlare degli abusi, per esempio a causa di procedimenti legali o trattamenti medici.

In ogni caso uscire dalla spirale della violenza significa soprattutto uscirne mentalmente: non sentirsi più inadeguate, non sentirsi più in colpa e quindi non essere più esposte ai ricatti del partner.

  • Rientrare in contatto con se stesse e con le proprie sensazioni e necessità. Affrontare la violenza significa innanzitutto riprendere coscienza delle proprie potenzialità e, anche se accompagnate dalla paura di non farcela, tentare di rimetterle in gioco per garantirsi una vita autonoma e serena.
  • Ridefinire le proprie priorità prescindendo da quelle del partner o ex partner, cercando di considerare dei piccoli obiettivi a breve termine, soprattutto di carattere pratico. 
  • Riappropriarsi di ciò che fa sentire bene: recuperare delle abitudini o delle attività che si sono abbandonate perché sgradite al partner o considerate spreco di tempo e risorse; trovare e sperimentare altre attività senza il timore di non essere all’altezza. 
  • Condividere esperienze positive con altre persone, uscire quindi dall’idea che la propria soddisfazione sia legata alla presenza e alla soddisfazione del partner. Estendere le proprie relazioni e instaurare nuovi rapporti di fiducia è fondamentale anche per non rimanere ancorate all’immagine negativa di sé che il partner ha voluto imporre. Leggi qui una trattazione più estesa della salute psicologica.

Se continui a vivere con il tuo abusante, è opportuno che tu prenda i due accorgimenti seguenti quando accedi a un supporto online:

  • Utilizza un computer sicuro fuori di casa, per esempio quello di una persona di fiducia o di un familiare, o quello di un luogo pubblico come una biblioteca o un internet point. In casi urgenti, assicurati di cancellare la cronologia appena chiudi il browser e tieni aperta una finestra separata con un contenuto che non desti i sospetti del partner.
  • Modifica la password della posta elettronica o crea un nuovo account email, in modo che il tuo abusante non possa accedere a nessuno scambio con il supporto online. Leggi qui per sapere di più sulla sicurezza online.

Abuso fisico e sessuale

Nel caso di violenza domestica l’abuso fisico e l’abuso sessuale implicano quello di tipo psicologico; l’aggressore infatti si protegge dalle reazioni agli atti violenti strumentalizzando la relazione di fiducia, quindi accusando e facendo sentire in colpa la donna finché non sia lei stessa a giustificare le aggressioni prendendone su di sé le responsabilità.

L’abuso fisico consiste in pugni, colpi inflitti con oggetti, schiaffi, morsi, pizzichi, calci, tirate di capelli, spinte, bruciature, tagli e strangolamento.

Può essere di tipo sessuale: quando si ricevono baci o palpeggiamenti contro la propria volontà, gli atti sessuali bruschi o violenti, stupri o tentati stupri, insulti a sfondo sessuale, dolori inflitti ai capezzoli, rifiuto di utilizzare il preservativo e metodi anticoncezionali, ed esposizione alle malattie sessualmente trasmissibili (MST). Leggi qui per visitare la guida di Chayn dedicata alla salute sessuale.

COME AFFRONTARE L’ABUSO FISICO E SESSUALE

La violenza fisica contro le donne è forse la tipologia di più facile riconoscimento, anche se molti maltrattatori hanno imparato ad esercitarla in modo da non lasciare segni (ad esempio colpendo in parti che sono normalmente coperte da vestiti). Quando parliamo di violenza fisica ci riferiamo a qualsiasi azione con lo scopo di fare del male fisico o terrorizzare la vittima. Ci riferiamo invece a violenza fisica indiretta quando è rivolta verso terzi, cioè verso le persone e le cose che ci sono più care: per esempio distruggere o sequestrare oggetti, malmenare amici, familiari o nuovi partner etc.

Affrontare e uscire da una relazione di violenza fisica è possibile, se ti trovi in questa situazione sarebbe però opportuno mettere in atto tutta una serie di strategie che ti aiuteranno a difenderti e tutelarti:.

  • È importante cercare di essere però il più discreta possibile: tieni in un luogo sicuro, ben nascosto, sia il numero del centro antiviolenza che hai contattato e eventuali materiali provenienti dal centro, sia i referti che hai messo da parte o altra documentazione che provi le violenze subite.
  • Metterti in contatto con uno sportello antiviolenza è un altro passo che può esserti molto utile.
  • È fondamentale affrontare le violenze fisiche anche da un punto di vista psicologico (vedi il punto 1)
  • Prendere coscienza dei maltrattamenti che si stanno subendo è già un passo importante per uscire da una situazione di violenza.
  • Nel caso tu sia stata assistita da personale medico (medico di fiducia, medico del Pronto Soccorso) fatti rilasciare un certificato che accerti e documenti l’accaduto, si tratta di una prova importante qualora tu decida di querelare l’aggressore. Il medico è tenuto a fornirti la certificazione sulla violenza che hai subito.
  • Non mettere in secondo piano la tua salute, se sei stata picchiata non vergognarti e non aver paura di rivolgerti a dei presidi sanitari per ricevere delle cure.
  • Se senti di essere in pericolo non esitare a chiamare i carabinieri o la polizia ai numeri di emergenza (113 o 112).
  • Se la prognosi è inferiore ai 20 giorni, quindi non si tratta di lesioni gravissime, la querela è di parte: devi essere tu a sporgere denuncia; se la prognosi è superiore ai 20 giorni scatta la denuncia d’ufficio: i medici sono tenuti a segnalare l’accaduto.
  • Presso i centri antiviolenza puoi essere consigliata da un punto di vista legale. Se non vuoi fare questo tipo di percorso cerca comunque di avere informazioni su come agire legalmente e a chi rivolgerti se ne avessi bisogno.
  • L’abuso sessuale e lo stupro ad opera sia del partner che non, possono provocare infezioni sessualmente trasmissibili, dall’HIV/AIDS alla cistite, nonché gravidanze indesiderate e danneggiare in modo permanente i genitali o altre parti del corpo. Oltre al servizio sanitario generale, esistono numerose cliniche e organizzazioni specializzate che forniscono consigli e supporto alle donne riguardo la loro salute riproduttiva. Leggi qui la guida di Chayn dedicata alla salute sessuale.

Abuso economico

L’abuso può anche riguardare l’ambito finanziario. Il ricatto economico consiste nell’utilizzo delle questioni relative ai soldi come pretesto per far sentire in colpa la donna e aggredirla e nel privarla delle risorse materiali che le consentirebbero di essere autonoma e quindi di poter interrompere una relazione violenta.

Concretamente può consistere nel:

  • far perdere il lavoro o impedire che se ne trovi uno
  • controllo continuo delle spese
  • umiliazione ogni volta che si deve dare del denaro
  • rimprovero per gli acquisti
  • sequestro delle carte di credito
  • controllo della disponibilità economica e dei movimenti bancari.

Anche in questo caso è implicato l’abuso di tipo psicologico: le privazioni vengono prima legittimate attraverso l’instaurazione di un rapporto di dipendenza e subordinazione.

COME AFFRONTARE L’ABUSO ECONOMICO

La violenza economica si riferisce a tutte quelle azioni che vanno a incidere sulla tua indipendenza economica, controllando così di fatto la tua libertà. Alcune forme di violenza economica sono: limitare l’accesso ai risparmi familiari, vietare o boicottare la tua carriera professionale, il lavoro o la formazione; sfruttarti come forza lavoro senza però darti alcun tipo di retribuzione.

È importante che inizi a renderti indipendente economicamente così da poter affrontare autonomamente le spese che si potrebbero presentare qualora tu decida di lasciare il partner violento.

Alcune strategie da mettere in atto per contrastare l’abuso economico:

  • Potresti aprire un conto corrente a tuo nome e tenerlo nascosto, conservando in un luogo sicuro la carta di credito e le credenziali del conto.
  • Prova a risparmiare mettendo da parte i soldi che avanzano dalla spesa o da altri pagamenti familiari, è importante naturalmente tenere nascosta questa cosa.
  • Se hai urgenza di avere dei soldi chiedi ad una persona fidata di prestarteli, pregandola di esser estremamente discreta .
  • Cerca di togliere parte dello stipendio e di metterlo da parte senza coinvolgere il partner.
  • Se il partner ti induce a lasciare il lavoro o a rinunciare alla formazione convincendoti della loro inutilità per la tua vita, sta cercando di renderti dipendente da lui.
  • Se ti vieta di recarti sul posto di lavoro o di formazione (anche tenendoti periodicamente sveglia per litigare fino stremarti al punto di non riuscire ad alzarti la mattina) sta effettuando una forma di segregazione nei tuoi confronti.

Abuso da coniuge affetto da dipendenza

Cosa fare se hai un partner affetto da dipendenza.

COME AFFRONTARE L’ABUSO DA UN CONIUGE AFFETTO DA DIPENDENZA

Prima di tutto, ricorda: non sono solo l’alcool o le droghe che rendono il tuo partner violento. Potresti essere tra le pochissime persone a vedere il tuo compagno ubriaco o sotto effetto di sostanze. Ciò non significa che non abbia un problema di dipendenza o che tu debba essere trattata in quel modo. Anche se le vostre famiglie dovessero negarlo, la realtà dei fatti non cambia. Non sei tu la causa del suo comportamento, e nemmeno l’alcool o le droghe. Questi possono influenzare negativamente il suo processo cognitivo e farlo eccedere negli atteggiamenti, per esempio nella rabbia, ma la scelta di farti del male è solo sua. Le sostanze stupefacenti fanno solo da copertura al reale problema, ovvero che lui ritenga accettabile trattarti male. Una persona di indole non abusante rifiuterebbe l’idea, anche se sotto effetto di droghe e alcool.

La dipendenza e l’abuso hanno molti tratti in comune. Possono avere un andamento ciclico e quindi ripresentarsi una volta apparentemente scomparsi. Tienilo a mente, e non confidare nel fatto che il tuo partner non ti farà più del male se smette di bere o assumere droghe.

La natura controllante della dipendenza può isolarti da amici e famiglia e quindi renderti più vulnerabile. Ha un impatto negativo sulla tua vita familiare, nonché sull’intimità e la sessualità. Le sostanze stupefacenti aumentano la sensazione di potere in chi ne fa uso, il quale potrebbe tentare di indurti a farne uso a tua volta. È molto pericoloso per la tua salute, quindi prova a evitarlo se possibile. L’assunzione di sostanze stupefacenti può portare ad una alterazione della percezione della realtà sia negativamente che positivamente. Quando si vive in uno stato di ansia, paura e agitazione sarebbe meglio evitare di assumere sostanze che potrebbero amplificare questi stati e portare a comportamenti che possono essere pericolosi per la tua incolumità.

A volte i rifiuti possono scatenare una rabbia maggiore nel partner quando è sotto l’effetto di sostanze. In tal caso, prova a farlo calmare e chiama aiuto appena possibile e in condizioni di sicurezza.

L’alcool e le droghe rappresentano gravi problemi ma non sono mai la ragione principale della violenza domestica. Se il tuo partner ti fa del male, potrebbe continuare a farlo anche da sobrio trovando altre giustificazioni per il suo comportamento.

 

 

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