Scegliere cosa fare

Denunciare alla polizia

Se hai subito abusi psicologici o fisici in ambito domestico, potresti aver preso in considerazione la possibilità di sporgere denuncia alle autorità. In questa pagina troverai delle informazioni utili per aiutarti a fare una scelta importante e consapevole.

Prima di denunciare

  • Entra in contatto con un Centro Antiviolenza

Per cominciare, ti consigliamo di entrare in contatto con un Centro Antiviolenza (CAV) a tua scelta. Le operatrici e le volontarie del Centro Antiviolenza saranno in grado di darti tutte le informazioni ed il supporto di tipo psicologico e legale di cui avrai bisogno; non ti spingeranno in nessun modo a sporgere denuncia contro la tua volontà. Ricordati che la decisione di denunciare chi ti abusa dev’essere presa in modo autonomo e consapevole.

  • Prepara una memoria cronologica degli abusi

Prima di denunciare, potresti preparare una memoria cronologica degli abusi, raccogliendo il più possibile materiali a sostegno della tua denuncia (es. foto di ferite o ematomi, e-mail minacciose, messaggi scritti o vocali, lettere, registrazioni). Se possiedi dei referti di pronto soccorso, questi costituiranno un dato di prova fondamentale a supporto del tuo caso. La denuncia può essere sporta anche senza referto o ricostruzione immediata dei fatti, ma quest’ultima ti verrà probabilmente richiesta successivamente.

Ti consigliamo di tenere una copia di tutta la documentazione che hai a disposizione in un posto sicuro, o di affidarla ad una persona di cui ti fidi.

Querela o denuncia?

Finora abbiamo usato il termine “denunciare” in senso generale, inteso come “informare le autorità degli abusi subiti”. In questa sezione faremo più chiarezza sul significato penale di denuncia e di querela, su quali siano i reati denunciabili alle autorità e quali invece quelli querelabili. Per ulteriori e piú approfondite informazioni legali guarda qui.

È importante sapere che nel diritto penale italiano non esiste la specifica definizione “violenza domestica”; ciò significa che i diversi singoli comportamenti possono rientrare in diverse tipologia di reati (maltrattamenti in famiglia, “stalking”, minaccia etc.). I reati si distinguono in reati perseguibili d’ufficio per i quali non è necessario che sia la persona offesa a chiedere espressamente la “punizione” della persona che commette il reato, e in reati perseguibili a querela di parte che invece necessitano della volontà della persona offesa. L’importanza di questa differenza è più semplice da capire se si considera che reati come lo stupro, non sono perseguibili d’ufficio se non è la donna a sporgere querela. Questo per garantire alla parte lesa la possibilità di scegliere se e quando intraprendere le vie legali e affrontare un processo.

La lista seguente aiuta a fare chiarezza e a distinguere i reati perseguibili d’ufficio, per i quali si può sporgere denuncia, dai reati perseguibili a querela di parte.

DENUNCIA

Lista di reati perseguibili d’ufficio

Non è previsto alcun termine per la presentazione di una denuncia.

  • Maltrattamenti in famiglia reiterati; anche psicologici (Art. 572 c.p.)
  • Minaccia grave o con armi (Art. 612 c.p.)
  • Lesione personale fisica e psichica, con prognosi superiore a 20 gg (Art. 532 c.p.)
  • Circostanze aggravanti lesione personale fisica e psichica grave (Art. 583 c.p.)
  • Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (Art. 583 bis c.p.)
  • Violenza privata (Art. 610 c.p.)
  • Estorsione (Art. 629 c.p.)
  • Violenza sessuale con un minore fino ai 14 anni; di gruppo (Art. 609 c.p.)
  • Atti persecutori (stalking) nei confronti di minori o persone disabili (Art. 612 bis c.p.)
  • Omicidio (Art. 575 c.p.)

QUERELA

Lista di reati perseguibili a querela di parte

La querela deve essere presentata entro 3 mesi dal giorno in cui si ha notizia del fatto che costituisce il reato, eccetto nel caso di reati contro la libertà sessuale (violenza sessuale e stalking), in cui il termine è esteso a 6 mesi.

  • Ingiuria – offese tramite comunicazioni telefoniche o scritte (Art. 594 c.p.)
  • Minaccia (Art. 612 c.p.)
  • Percosse (Art. 581 c.p.)
  • Lesione personale  fisica e psichica, con prognosi inferiore a 20 gg (Art. 582 c.p.)
  • Molestia o disturbo alle persone – in un luogo pubblico o per telefono (Art. 660 c.p.)
  • Violenza sessuale – entro 6 mesi, in seguito la querela non potrà più essere ritirata (Art. 609 bis c.p.)
  • Atti persecutori (stalking) – entro 6 mesi (Art. 612 bis c.p.)

Per ulteriori informazioni  sulla differenza tra denuncia e querela é possibile andare qui.

Dopo la denuncia

  • Progetta un ‘piano di sicurezza’

A seconda della gravità dei reati denunciati, potrebbe venirti offerta l’opportunità di essere inserita per qualche giorno (max. 15 giorni) in una struttura protetta. Al termine di questo periodo, tuttavia, la legge italiana non garantisce un mezzo di protezione per le donne che hanno presentato una denuncia per violenze domestiche. Inoltre, le tempistiche processuali successive alla denuncia o alla querela possono essere molto lunghe, e fino ad allora l’imputato rimane in libertà. Consigliamo perciò di pensare fin da subito ad un “piano di sicurezza” per proteggere la propria incolumità, nel caso in cui non ci si senta al sicuro in casa propria.

  • Rivolgiti ad un legale

In tutti i casi di denuncia o querela per violenze, ti verrà richiesto di testimoniare in Tribunale. La donna può essere sentita alla prima udienza anche senza un rappresentante legale. Consigliamo tuttavia di rivolgersi ad un legale per poter essere assistite al meglio nel corso della causa, sia essa penale o civile (ad esempio una causa di separazione). Per diversi reati riconducibili alla violenza domestica (maltrattamenti, Stalking e altri) lo Stato assicura il gratuito patrocinio alla persona l’assistenza legale sarà quindi gratuita. In determinate condizioni economiche, si può fare richiesta per ricevere il Gratuito Patrocinio a spese dello Stato.

Atteggiamento delle autorità

La realtà cambia purtroppo da zona a zona e così se in alcune Procure potresti trovare pool specializzati contro le violenze domestiche, in altre parti del nostro paese la realtà potrebbe non essere così rosea. Per questo la cosa migliore è, prima di avere a che fare con forze dell’ordine o magistratura, recarsi in un centro Antiviolenza o da un legale che potranno aiutarti a ricostruire gli abusi subiti, a raccogliere il materiale che potrebbe esserti di aiuto per la tua causa, a redigere la denuncia o la querela ma che soprattutto ti assisteranno in tutte la fasi del processo che inizierà una volta presentata la denuncia.

 

Si ringraziano il Centro Petra di Verona e il Centro Antiviolenza di Mestre (VE) per la gentile collaborazione alla stesura di questo testo.

 

 

 

 

 

 

 

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